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A Pejo Terme Nadia Fanchini e l'acqua nella sua preparazione

Le azzurre al convegno dell'acqua nello sport di Pejo Terme
Le azzurre al convegno dell'acqua nello sport di Pejo Terme

«L’acqua è la materia della vita. E’ matrice, madre e mezzo. Non esiste vita senza acqua», ha preso il via con questo aforisma, sintetico ma significativo, dello scienziato ungherese Albert Szent Gyorgyi, vincitore del Premio Nobel per la medicina nel 1937 e scopritore della vitamina C, il convegno organizzato dal Comitato Trentino della Fisi, in collaborazione con Crea e con le Terme di Pejo.
Evento, aperto dal presidente della Federsci del Trentino Angelo Dalpez, che ha visto la straordinaria presenza di otto sciatrici della nazionale femminile di sci alpino, nonché del presidente della Fisi Flavio Roda, del direttore tecnico del team azzurro ladies Matteo Guadagnini e del preparatore atletico Luca Scarian. Erano infatti presenti le sorelle Nadia ed Elena Fanchini, Verena Gasslitter, Verena Stuffer, Nadia e Nicole Delago, Manuela Moelgg e Federica Sosio.
E l’acqua è stato l’argomento del convegno che si è sviluppato in un luogo, come Pejo Terme, dove questo elemento base, composto da due atomi di idrogeno e uno di ossigeno, ha una valenza straordinaria. Le Terme di Pejo, grazie infatti alle peculiarità della sua sorgente, curano in modo naturale alcuni disturbi delle articolazioni, della circolazione venosa e linfatica, della pelle, delle vie respiratorie, dell’apparato gastroenterico e delle vie urinarie.
Nel convegno, inserito nel programma dell’evento “Viviamo l’acqua” che anima il centro termale sino al 10 luglio, è stato approfondito il ruolo dell’Acqua nello sport, grazie alla presenza di relatori di assoluto livello, come il professor Mario Cristofolini specialista in dermatologia che si è soffermato sul tema «Idroterapia termale: un’opportunità per lo sport», quindi il dottor Giovanni Bonafaccia dell’Istituto Nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione di Roma che ha esposto riflessioni su «Idratazione nella pratica sportiva», ed infine il dottor Giovanni Rubino, specialista in idrologia medica che ha approfondito il tema «Acque minerali e bilancio idrosalino nello sportivo».
Molteplici i dati e le indicazioni emerse nelle tre esposizioni, mirate al ruolo che ha l’acqua nel corpo umano (composto da circa il 65% da H2O), dai consigli di utilizzo dell’acqua prima, durante e dopo gli allenamenti e le gare, fino al ruolo che può avere l’acqua anche nella preparazione atletica, praticando esercizi in centri termali o centri specializzati. E su questo aspetto ha portato una significativa testimonianza proprio Nadia Fanchini, che nella sua carriera sportiva ha avuto a che fare con una serie innumerevole di stop e infortuni: «Con i problemi alle ginocchia – ha spiegato la due volte medagliata ai mondiali di sci alpino – non posso prepararmi fisicamente come le mie compagne di squadra. I miei allenamenti li faccio prevalentemente in acqua in centri specializzati, dove riesco a potenziare la muscolatura lavorando con esercizi che non vanno a caricare sulle articolazioni, incidendo in maniera positiva anche sull’allenamento cardiovascolare».
Le atlete azzurre, che nella stessa giornata hanno svolto un test tecnico, hanno sinteticamente ragguagliato i tifosi e i giovani sciatori presenti presso l’auditorium sullo stato di forma e sugli obiettivi, anche per se per alcune sono settimane di recupero dagli infortuni. Le più giovani pensano a partire subito forte, le veterane a centrare risultati di rilievo in Coppa del Mondo e ai Mondiali di St. Moritz che si disputeranno nel febbraio 2017.
A seguito di questo interessante incontro, al quale hanno preso parte dirigenti sportivi, ma pure giovani atleti degli sci club del Trentino, si è ipotizzata anche una possibile collaborazione fra le strutture termali di Pejo e la nazionale italiana dello sci.

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