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Sci Fondo

Dellagiacoma è nono nella sprint dei mondiali junior

Stefano Dellagiacoma (foto Becchis)
Stefano Dellagiacoma (foto Becchis)

Prima giornata di gare dedicata alle sprint ai mondiali junior di Lahti. Le nuove medaglie d’oro sono del russo Alexander Terentev e della norvegese Kristine Stavaas Skistad. Buona prova per i due fiemmesi Stefano Dellagiacoma, che poteva giocarsi la medaglia, ma è caduto, piazzandosi nono, quindi per Nicole Monsorno undicesima.
Senza storia la sprint maschile in classico del Mondiale Juniores di Lahti. Il russo Alexander Terentev, dopo aver vinto le qualificazioni con un vantaggio di oltre sei secondi sulla concorrenza, ha dominato anche tutto il resto della competizione. Alle sue spalle, addirittura a tre secondi, è stato fotofinish per il secondo gradino del podio tra i due norvegesi Ansgar Evensen e Haakon Skaanes, andato a favore del primo, unico 2000 in finale.
Non lontano dalla finale Stefano Dellegiacoma. Il carabiniere trentino ha chiuso al nono posto, dopo la quinta piazza nella semifinale vinta da Evensen. Purtroppo una manovra avventata del russo Zhul ha mandato giù l’azzurro, non permettendogli di giocarsi la qualificazione fino alla fine. Peccato, perché nei quarti aveva fatto una bella impressione passando con il secondo posto, alle spalle sempre del norvegese e sembrava avere la gamba per raggiungere la finale. Fuori nei quarti di finale, invece, Davide Graz, battuto di un soffio proprio da Zhul in volata. Per lui è arrivato un quattordicesimo posto.
Ha la testa da campionessa Kristine Stavaas Skistad e l’ha confermato anche ai Campionati Mondiali Junior di Lahti, andando a prendersi la medaglia d’oro nella sprint.
La norvegese, che nei quarti e in semifinale non aveva fatto una grande impressione, ma probabilmente si era solo nascosta, ha tirato fuori la zampata vincente quando serviva, in finale, andando a prendersi la vittoria davanti alla splendida polacca Monika Skinder. Ieri vi avevamo invitato a tenere d’occhio quest'ultima, perché questa giovane 2001 ha un talento pazzesco. La polacca ha quasi tre anni in meno rispetto alla vincitrice, se si considera che è nata addirittura a novembre, mentre Skistad a febbraio 1999, eppure riesce già a primeggiare. Se non si perde nei prossimi anni farà parlare di sé. Sul terzo gradino del podio, invece, la finlandese Korva, che al fotofinish ha regalato una gioia al pubblico di casa, vincendo il bronzo ai danni di Linn Svahn.
Una vera beffa per la Svezia, che ha raccolto il quarto e quinto posto di Svahn e Karlsson. Quest’ultima era stata l’autentica dominatrice delle qualificazioni, poi aveva vinto nettamente anche le proprie batterie dei quarti e della semifinale, sembrava quindi destinata all’oro. Le sprint sono però così, basta un particolare per perdere ed è quello che le è accaduto. La svedese ha chiuso quinta dopo aver gestito malissimo la finale, restando sempre in testa e facendosi beffare in discesa.
Per quanto riguarda le italiane, undicesima posizione finale per Nicole Monsorno, che ha confermato la posizione ottenuta nella qualificazione. L’azzurra, tesserata da aggregata per le Fiamme Gialle, era riuscita a chiudere alle spalle di Karlsson la sua complicata batteria dei quarti, poi in semifinale ha faticato chiudendo sesta. Peccato per quel fotofinish che l’ha messa alle spalle di Dietze non permettendole di entrare nella top ten e confermarsi la miglior sprinter tra quelle di Opa Cup. La trentina è stata comunque la quinta tra le millennials. Trentesima piazza, infine, per Rebecca Bergagnin, eliminata nella batteria che comprendeva anche Monsorno. Non è il suo format ideale ma ha confermato la sua grande grinta.

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