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Biathlon

Dorothea Wierer entra nella storia: la Coppa è sua

Dorothea Wierer
Dorothea Wierer

È storia. Dorothea Wierer vince la Coppa del mondo di biathlon e regala all'Italia una magnifica prima volta. Mai nessun atleta della Nazionale, uomo o donna che sia, era mai riuscito in quest'impresa. L'altoatesina, che è sposata con il tecnico del team trentino del fondo Stefano Corradini e vive in Val di Fiemme, realizza il sogno della vita al termine di una stagione meravigliosa e faticosa, dove la continuità di rendimento ad altissimo livello ha fatto la differenza. Nella stessa stagione l'altoatesina porta a casa l'oro mondiale della mass start, la coppa di specialità dell'inseguimento e la sfera di cristallo: un trionfo.

Quasi sempre ha dato spettacolo al poligono, ma ha vinto anche sapendo soffrire, come ha fatto nell'ultima gara, la mass start di Oslo. Grazie agli errori della compagna di squadra Lisa Vittozzi e della slovacca Anastasiya Kuzmina già al primo poligono, dove invece lei ha trovato lo zero, di fatto il risultato finale non è mai stato in discussione, ma comunque Wierer ha dovuto faticare dopo i tre giri di penalità nella seconda serie e l'ha fatto con grande determinazione, stringendo i denti, al punto da non avere la forza per esultare al traguardo. La sua esultanza è stato un piccolo gesto di approvazione verso Lisa Vittozzi, arrivata appena prima di lei e bravissima nel difendere il secondo posto nella classifica generale con il 100% in piedi dopo aver mancato cinque bersagli su dieci a terra, suo tallone d'Achille imprevisto nel finale di stagione.

A Dorothea è bastata la dodicesima posizione sulla collina di Holmenkollen per conservare il primato: ironia della sorte, davanti a lei ci sono nell'ordine Marte Olsbu Roeiseland, Anastasiya Kuzmina (all'ultima gara della propria carriera) e, come detto, Lisa Vittozzi. È esattamente quello inverso della classifica generale: guadagnando altri 29 punti e scartandone 19, Wierer chiude a quota 904, contro gli 882 di Lisa, gli 870 della slovacca e gli 855 della norvegese. Una vicina all'altra. La storia l'ha scritta la ragazza di Rasun, ma in parte anche Vittozzi, perché se è vero che l'Italia mai aveva vinto una Coppa del mondo nel biathlon, lo è altrettanto che mai aveva piazzato due atlete nelle prime due posizioni, impresa riuscita a pochi altri paesi.

L'ultima gara dell'anno ha visto la vittoria della svedese Hanna Oeberg, tra le più in forma nelle ultime settimane e al suo primo trionfo al di fuori dei grandi appuntamenti, Olimpiadi o Mondiali che siano. Non è stata perfetta, anche perché negli ultimi giri il vento ha condizionato le atlete al poligono e la svedese ha sbagliato due volte, quanto basta per restare davanti a Tiril Eckhoff, seconda con tre errori a 1"3, e alla statunitense Clare Egan, che sale per la prima volta sul podio in carriera e avrebbe persino vinto senza l'errore nell'ultima serie. Oeberg, tra l'altro, porta a casa anche la coppa di specialità, con 220 punti raccolti in cinque gare in questo format, contro i 194 di Wierer e Paulina Fialkova. Dorothea l'aveva detto: "Deve filare tutto liscio". Non è andata così. Ma poco importa: la Coppa del mondo l'ha vinta andando forte in tutta la stagione.

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