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Sci Fondo

Bruno Debertolis miglior italiano alla Marcialonga

Bruno Debertolis (foto Newspower)
Bruno Debertolis (foto Newspower)

La 43.a edizione della Marcialonga disputata oggi tra le Valli di Fiemme e di Fassa in Trentino parla nuovamente scandinavo. A conquistare la “regina” del fondo è il norvegese Tord Asle Gjerdalen, 32 anni, in forza al Team Santander, già vincitore della passata edizione, mentre tra le donne a primeggiare è la svedese Britta Johansson Norgren. Secondo e terzo posto al maschile per Petter Eliassen e Stian Hoelgaard, mentre Katerina Smutna e Seraina Boner terminano rispettivamente sul secondo e terzo gradino del podio femminile. Buone prestazioni per Bruno Debertolis (20°) e Mauro Brigadoi (26°).
Quasi 8.000 concorrenti si sono presentati al via da Moena. Le prime a solcare la neve sono state le donne alle ore 7.50, a seguire poi gli uomini alle 8 e via via tutti gli altri con l’ultima griglia a chiudere lo schieramento alle ore 9.05. Gara veloce nella prima parte grazie alle condizioni del manto nevoso, preparato in maniera impeccabile dal comitato organizzatore presieduto da Angelo Corradini.
Dopo 2 chilometri è il norvegese Dahl a rompere gli indugi forzando l’andatura. Al comando della corsa si forma così un drappello composto da una ventina di atleti, mentre a Pozza di Fassa (km 8.6) è la svizzera Seraina Boner a transitare per prima. In prossimità del passaggio a Canazei, Bruno Debertolis guadagna la testa del gruppo assieme al norvegese Fjeld. La gara si fa più lenta al rientro a Moena, con i fondisti costretti a proseguire per alcuni brevi tratti fuori dai binari. A Predazzo (km 45.8) Eliassen, il superfavorito della vigilia, passa a condurre, mentre l’austriaca Smutna guida la gara femminile. A Lago di Tesero la svedese Norgren rientra in gioco, con la coppia di testa a viaggiare velocemente sino al traguardo di Cavalese.
La prova maschile si decide in prossimità dell’ultima spettacolare salita. Anders Aukland si stacca e al comando rimangono in tre: Eliassen, Gjerdalen e Berdal. A 600 metri dal traguardo Gjerdalen tenta (felicemente) l’allungo, con i suoi avversari che non riescono a ribattere. Dunque è un arrivo trionfale per il norvegese, che fra due ali di folla conquista il suo secondo successo alla Marcialonga. “Sono partito presto rispetto ai piani previsti, eravamo tutti al limite, ho azzardato ed è andata bene. Devo ringraziare tutte le comunità delle Valli. Non c’era neve attorno a noi, eppure la pista era perfetta”.
Il primo tra gli italiani è Bruno Debertolis, giunto 20° al traguardo con un distacco di due minuti da Gjerdalen. Tra le donne è volata a due, con la Norgren ad avere la meglio: “Sono molto stanca. Aver completato l’ultimo tratto di gara con Katerina (Smutna, n.d.r.) è stato molto importante. Sono rimasta con lei sino alla fine. Sul traguardo ho tirato fuori le ultime energie a disposizione. Mi sono girata e in un istante ho capito d’aver vinto: una gioia incredibile”.
Una bella giornata ha salutato gli 8000 “bisonti”, alcuni impegnati nella Marcialonga Light di 45 km con finish a Predazzo: successi del russo Sergey Spirin e della trevisana Lisa Bolzan.
Pista molto apprezzata dai fondisti, 70 km tutti in neve artificiale, un vero “miracolo” degli organizzatori. Significative le parole di Gjerdalen: “Credo che la Marcialonga sia la competizione più bella da affrontare, ovviamente dopo le Olimpiadi, ma come singola gara e singola location, con partenza ed arrivo in luoghi meravigliosi e la sensazionale Cascata a darci del filo da torcere, è la numero uno. Anche la Vasaloppet è molto suggestiva, ma la Marcialonga passa per i paesi, coinvolge gli atleti, è qualcosa di differente, di speciale. La pista era splendida, impensabile cosa siano riusciti a fare gli organizzatori”.

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