menu
Comitato

Nino Barnaba ci ha lasciato

Si è spento martedì sera all?età di 68 anni uno degli uomini simbolo della Fisi trentina e nazionale. Nino Barnaba, grande appassionato di sport, personaggio dal grande carisma ed entusiasmo che ha donato oltre trent?anni alla causa della Federazione italiana sport invernali, rivestendo tutti gli incarichi possibili tranne quello di presidente nazionale. Protagonista di tante sfide porterà sempre con se il ricordo più bello, quello legato alla magica trasferta olimpica di Lillehammer del 1994, dove l?Italia conquistò ben 20 medaglie complessive e dove fu proprio il settore fondo capitanato da Nino Barnaba a farla da padrone con le entusiasmanti prove di Manuela Di Centa e Stefania Belmondo, ma soprattutto con la staffetta d?oro dei quattro moschettieri Marco Albarello, Maurilio De Zolt, Silvio Fauner, Giorgio Vanzetta. Tutti lo ricordano con i capelli completamente tinti color oro nell?interminabile serata dei festeggiamenti.

Nino Barnaba era nato a Bolzano il 10 maggio 1937 e, trasferitosi subito a Trento ha iniziato a praticare ogni genere di attività a dimostrazione della sua predisposizione e della sua passione per lo sport. Basta ricordare che è stato campione studentesco di atletica leggera nel 1953 nella specialità del lancio del peso, quindi campione provinciale e regionale di nuoto nella specialità farfalla nel 1954, partecipando anche ai campionati italiani di categoria; calciatore e pure componente della squadra trentina che nel 1955 partecipò ai campionati italiani di lotta greco-romana.

Infaticabile animatore della disciplina dello sci ed in particolare del fondo ha partecipato a numerose gare come amatore, sia nello sci alpino che nel fondo. E? stato dirigente dello sci club Sat Trento, diventandone poi presidente nel 1965. Dal 1976 al 1980 ha rivestito il ruolo di commissario tecnico dello sci di fondo in seno al Comitato Trentino Fisi, diventando poi presidente del Comitato per ben tre mandati (dal 1980 al 1992). Il movimento dello sci trentino successivamente lo scelse come consigliere rappresentante in Fisi nazionale, incarico che ricoprì dal 1992 al 2000, con l?incarico di responsabile del settore fondo maschile vivendo in prima persona il periodo più entusiasmante in assoluto dello sci nordico italiano ed occupandosi nel secondo quadriennio del settore giovanile del fondo.

Nella sua vita da dirigente ha visto la crescita e l?affermazione di grandi campioni dello sci, ma è stato pure apprezzato componente di importanti Comitato Organizzatori: dalle prime esperienze con l?Ausonia 6 alla Galopera, dalla Sat 30 al Gigantissimo della Marmolada, dalla Tonda del Mont all?incarico più prestigioso che ha rivestito in ambito del Comitato organizzatori dei primi mondiali della Val di Fiemme. C?era anche Barnaba l?11 giugno del 1998 ad Istanbul quando al congresso Fis venne deciso di assegnare alla Val di Fiemme l?organizzazione dei Mondiali 1991.

E il movimento dello sport nazionale e locale è sempre stato particolarmente sensibile nei confronti di questo fantastico uomo: nel 1983 la Fisi nazionale gli assegnò il distintivo d?oro al merito, nel 1986 il Coni gli infierì invece la stella d?argento per meriti sportivi, ed anche l?Ussi nel 2001 gli assegnò il premio come dirigente dell?anno.

Nella vita extra sportiva ha lavorato per anni all?Associazione Commercianti del Trentino, diventata poi Unione. Poi la scelta di anticipare la pensione per dedicarsi a 360 gradi al suo grande amore, la Federazione Italiana Sport Invernali.

Se ne è andato così un grande uomo di sport, apprezzato soprattutto per il suo entusiasmo, la sua tenacia e la capacità di coinvolgimento. Nei momenti di crisi del Comitato Trentino della Fisi era riuscito a risollevare il bilancio, così come a Lillehammer quando a Casa Italia si era presentato con la macchina piena zeppa di prodotti e materiale che era riuscito a farsi donare dalle varie aziende. Gli sci club del Trentino lo ricordano anche per il grande aspetto umano. Ad ogni invito lui rispondeva presente e si divertiva a provocare gli intervenuti con proposte rivoluzionarie e piccole polemiche. Lui il territorio trentino lo conosceva a memoria e la gente lo stimava anche per questo.

Amici, dirigenti e sportivi gli daranno l?ultimo saluto venerdì 21 ottobre al Cimitero di Trento, a partire dalle 11.

© www.sportrentino.it - strumenti per i siti sportivi - pagina creata in 0,938 sec.