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Si è spento Enrico Cavallari, anima dello sci di fondo

Enrico Cavallari con giovani sciatori solandri
Enrico Cavallari con giovani sciatori solandri

Un grave lutto ha colpito il mondo degli sport invernali trentino. Se ne è infatti andato in cielo Enrico Cavallari, figura storica dello sci da fondo in Val di Sole ma in tutta la provincia. Prima come forte atleta negli anni pionieristici e, successivamente come instancabile e insostituibile allenatore di tanti giovani sciatori della sua valle e del Comitato Trentino Fisi. Classe 1936, artigiano muratore, ha dedicato tutta la sua vita all’insegnamento ed alla promozione dello sci da fondo. Instancabile trascinatore del fondo a Commezzadura e in Val di Sole, ha curato e preparato, accompagnando su tutti i tracciati del Trentino e in molte località Italiane, intere generazioni di fondisti, iniziando la sua attività di fondista, quindi maestro e preparatore atletico, fin dai primi anni ’50 nell’allora Sci Club Camocina.
Conosciuto da tutti come «El Rico», è la figlia Ilaria a ricostruire la figura del papà: «Una vita contornata da riconoscimenti importanti come la medaglia al merito sportivo che ha ricevuto nel 2000 in segno di riconoscenza per la vita dedicata allo sci nordico come atleta, allenatore da sempre dello sci club, direttore di pista alle coppe del mondo, tecnico federale del comitato trentino per 25 anni e anche in questa ultima stagione ha saputo insegnare ancora ad un gruppo di piccoli,nonostante la malattia lo divorasse”.
Carattere deciso, fiero e tenace anche se a volte poteva appariva burbero, ma pur sempre leale da un unico obbiettivo, preparare al meglio i suoi giovani allievi. Soffriva sempre quando qualcuno di loro, preparati con impegno e spesso portati ai vertici provinciali e nazionali, decidevano di smettere. In questi momenti è sempre stato difficile anche per i genitori, comunicare al “Richetto”, la scelta dei figli. Non rinunciava e non smetteva, per mesi, nel chiedere il loro ritorno sugli sci. Insegnava, come lui ricordava anche negli ultimi giorni, a non soffrire, a vedere solo il lato positivo dello stare assieme e di impegnarsi per un solo obbiettivo, lo sport di fatica per lui più bello al mondo, il fondo.
Con tristezza se ne va probabilmente oggi l’ultima memoria storica dei padri e trascinatori del fondo in valle, dopo Severino Podetti e Pietro Scaramella, che a fianco di molti volontari instancabili hanno portato la Val di Sole ai vertici provinciali e nazionali, ma anche mondiali con le gare degli anni ’70, lo sci nordico. L’insegnamento è ricchezza e stimolo per proseguire in questo solco come dimostrato, in ogni occasioni e circostanza, dalla grande dedizione e preparazione per l’attenzione ai giovani, ad educare ed insegnare così come nel preparare ed organizzare le gare e manifestazioni a vario livello. Nessuno potrà cancellare questo ricordo e ciò varrà unicamente come stimolo.
Difficile quanto impossibile ricordare ed elencare i nomi di tutti coloro che ha preparato, alcune centinaia e come detto intere generazioni, molti i risultati con innumerevoli campionati provinciali ed italiani vinti dai suoi atleti e che, nel salutare Veronica Cavallar solo pochi mesi fa, ricordava con forte emozione ed al contempo orgoglio.
Il suo attaccamento allo sci nordico rimarrà indelebilmente nella storia della Valle e dello Sci Fondo, nei ricordi, nelle immagini che custodiamo con tanta nostalgia. Non lo cancelleremo mai così come lui stesso, sapendo che un giorno tutto sarebbe finito, ha lasciato un segno indelebile nel dipinto che, sulla facciata principale della casa in cui ha vissuto e che rivolge lo sguardo verso le piste da fondo di Commezzadura, lo vede ritratto nel suo inconfondibile stile alternato seguito da uno dei suoi tanti amici di percorso e fatica.

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