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IFDS: Che sinfonie con Bassino e Goggia

Marta Bassino e Sofia Goggia  (foto Ufficio Stampa Provincia Trento)
Marta Bassino e Sofia Goggia (foto Ufficio Stampa Provincia Trento)

A centro palco le due stelle degli sport invernali Sofia Goggia e Marta Bassino, sulla loro destra, in bella evidenza, le due Coppe del Mondo 2021 di specialità: quella di discesa libera della bergamasca delle Fiamme Gialle e quella di slalom gigante, affiancata dalla medaglia d’oro ottenuta nel parallelo ai mondiali di Cortina, della piemontese del centro sportivo Esercito.
Le due campionesse, sulla neve si allenano e gareggiano spesso assieme e, addirittura nel gigante di Coppa del Mondo di Aspen nel 2017 sono salite entrambe sul podio, ma per la prima volta assoluta hanno animato un evento extra sportivo fianco a fianco, facendo divertire e applaudire il pubblico presente all’Auditorium Santa Chiara, in uno dei sei eventi dedicati agli sport invernali all’interno del Festival dello Sport di Trento.
Due atlete dal talento cristallino, con due caratteri diametralmente opposti: la Goggia esuberante ed espansiva, la Bassino discreta e naturale, che però con gli sci ai piedi rappresentano due eccellenze dello sci. O meglio, come si sono definite loro stesse raffigurandosi con uno strumento musicale: Marta una violinista per la sua eleganza quando scia fra le porte di slalom gigante, Sofia una chitarra elettrica per l’esplosività e per la capacità di andare sempre oltre il limite nelle discipline veloci.
Due bandiere dell’Italia dello sci, due campionesse molto diverse, che però hanno pure qualcosa in comune, come ha evidenziato Sofia: “Come sciatrici abbiamo caratteristiche diverse, ma possiamo contare sull’identica intensità e volontà di lavorare, con costanza e in maniera metodica per migliorare, per perfezionarci e per vincere. L’approccio all’agonismo è lo stesso”.
Simile è stato pure il loro percorso nell’ultima esaltante stagione, e in particolar modo nella prima parte, quando entrambe sono partite fortissime ottenendo quattro vittorie a testa in Coppa del Mondo di discesa libera (Sofia) e di slalom gigante (Marta), per poi consolidare il vantaggio nelle rimanenti gare in calendario, anche se, a dire la verità, la bergamasca il 31 gennaio scorso a Garmisch ha subito la frattura del piatto tibiale della gamba destra, dovendosi fermare ai box. Ed anche in questo momento difficilissimo è uscita tutta la sua determinazione, come ha raccontato al microfono: “Ero in testa alla generale di Coppa del Mondo di discesa e le avversarie gara dopo gara riducevano il loro gap di punti. Sicuramente era consigliabile prepararsi con calma in vista della stagione successiva, ma la posta in palio era troppo alta. Così, con il medico della Fisi e con il mio preparatore abbiamo bruciato i tempi. Pronta per presentarmi al cancelletto di partenza dell’ultima gara di Lenzerheide, dove mi bastava ottenere un ottavo posto per vincere la coppa di cristallo. Poi è arrivato il rinvio della gara per pessime condizioni meteo, successivamente l’annullamento della gara. Ma l’avrei vinta anche con gli sci ai piedi, anche perché potevo tranquillamente permettermi di arrivare ottava dopo una stagione di alto livello”.
Una grande gioia dunque la conquista della seconda Coppa del Mondo di discesa per Sofia Goggia, arrivata proprio nell’ultimo istante del calendario, mentre Marta Bassino ha potuto alzare la sfera di cristallo al cielo ai primi di marzo a Jasna, dopo il quarto posto ottenuto in gigante: “E’ stato uno dei momenti più belli della mia carriera, che emozione. Merito di un grande inizio e di una costanza di risultati nella seconda parte d’inverno. E poi è arrivata anche la medaglia d’oro in parallelo ai Mondiali di Cortina, ma pure la delusione per non essere riuscita ad esprimermi come volevo nel gigante iridato, nella mia gara. Ma lo sport è anche questo”.
Non poteva poi mancare un approfondimento in chiave Olimpiadi, partendo da chi hanno tifato ai recenti giochi estivi di Tokyo: “Per Vanessa Ferrari, anche perché da piccola facevo ginnastica artistica” Marta Bassino; “Per Tamberi e Jacobs che ci hanno fatto vivere la più bella giornata sportiva dello sport italiano, ma anche Paltrinieri protagonista dopo la mononucleosi” il pensiero di Sofia Goggia.
Anche le due azzurre andranno a caccia di una medaglia alle Olimpiadi invernali che si disputeranno il prossimo febbraio a Pechino. “Ci sono troppi appuntamenti prima di Pechino – ha commentato la Bassino – e noi sciatrici siamo abituate ad affrontare una gara alla volta. A partire dal gigante di Soelden del prossimo 23 ottobre”. Principio ribadito anche da Sofia Goggia, che un oro olimpico se l’è già messo al collo a Pyeongchang 2018: “Non si può concentrare la forma solo sulle Olimpiadi, prima ci sono tutte le competizioni di Coppa del Mondo. A Pechino sicuramente si va per vincere ancora, su una pista che nessuno ha mai provato visto che le preolimpiche non si sono disputate. Quindi avremo tre giorni per cercare di capire i punti chiave del tracciato e per sfruttare al meglio le proprie caratteristiche”.
Amuleti? “In Corea avevo un tappo di una bottiglia di lambrusco, che doveva portarmi fortuna e che dovevo restituire al termine della gara. A Pechino dovrò inventarmi qualcos’altro”, ha concluso la Goggia.

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