menu
Sci Fondo

L'Italia del fondo con Daprà centra l'oro in staffetta

Il quartetto azzurro con Simone Daprà, straordinari trionfatori della staffetta a Dobbiaco (foto Newspower)
Il quartetto azzurro con Simone Daprà, straordinari trionfatori della staffetta a Dobbiaco (foto Newspower)

Impresa storica del quartetto azzurro composto da Dietmar Noeckler, Francesco De Fabiani, dal fiemmese Simone Daprà e Federico Pellegrino, capace di vincere la staffetta maschile di Coppa del mondo, nell’atto finale della tappa di Dobbiaco. Il secondo posto è andato alla Svezia di Eric Rosjoe, Calle Halfvarsson, Johan Haeggstroem ed Edvin Anger, dopo una volata finale vinta contro la Norvegia (Sjur Roethe, Didrik Toenseth, Simen Krueger, Harald Amundsen).
Un successo che vale tantissimo, se si pensa che l’Italia mancava dal gradino più alto del podio da ben 17 anni, in cui vinse sempre in una tappa italiana, ma in Val di Fiemme, con il team composto da Giorgio Di Centa, Valerio Checchi, Pietro Piller Cottrer e Cristian Zorzi. Il podio nel format, invece, mancava dal 2016 quando gli stessi Noeckler, De Fabiani e Pellegrino (insieme nell’occasione a Roland Clara), si piazzarono al terzo posto.
Un’emozione grandissima per gli atleti – con Pellegrino visibilmente commosso al traguardo -, ma anche per i tantissimi tifosi accorsi a seguire le gare in Val Pusteria. Una prova stupenda quella del quartetto italiano, che sin dalla prima frazione ha dimostrato di potersela giocare alla pari con tutte le altre pretendenti per la vittoria e per il podio, con Dietmar Noeckler subito protagonista al lancio. Coraggiosa ed efficace anche l’azione di Daprà e De Fabiani, abili a rimanere nelle posizioni nobili della classifica, dosando sapientemente le energie.
Lo spettacolo, però, è stato tutto nella frazione finale con il norvegese Harald Amundsen che ha provato l’allungo decisivo in solitaria, prima di essere raggiunto dal transalpino Richard Jouve; i due sono stati ripresi a circa 4 km dal traguardo, con il francese che si è poi defilato. Rimasti in quattro (Pellegrino, Skar, Amundsen e Anger), il valdostano è sembrato sin da subito in ottime condizioni e ha sferrato l’attacco decisivo sulla salita finale, svettando davanti a tutti in discesa, fino a varare la linea del traguardo in solitaria, con il pubblico dello stadio pusterese in delirio, abbracciato da tutti i compagni di squadra.
Undicesimo posto per il secondo team italiano formato da Giandomenico Salvadori, Paolo Ventura, Mikael Abram e Lorenzo Romano, giunti a 2’08”5 dai compagni di nazionale.
La staffetta femminile è stata vinta dalla Norvegia con Heidi Weng, Anne Kjersti Kalva, Ingvild Oestberg e Silje Theodorsen. Positiva la gara del quartetto italiano composto da Cristina Pittin, Anna Comarella, la rientrante molvenese Francesca Franchi e Federica Sanfilippo.
Nella 10 km skating del sabato si è imposto il norvegese Paal Goldberg, con Federico Pellegrino 16°, un ottimo Simone Daprà 19°, Paolo Ventura 48°. Nella 10 km skating femminile il sigillo è della svedese Ebba Andersson, mentre la migliore delle azzurre è Francesca Franchi, 27esima al ritorno in Coppa del Mondo. Decisamente una bella iniezione di fiducia.
Nel prologo di venerdì con le sfide sprint, Federico Pellegrino ha messo la sua zampata di classe anche nella sprint skating di Dobbiaco e riuscendo ad agguantare il terzo posto alle spalle di Johannes Kleabo e Haavard Taugboel. Con questo podio, Pellegrino consolida il terzo posto nella classifica generale con 1178 punti, alle spalle di Klaebo a quota 1706 e di Goldberg a 1584. Gara discreta per Michael Hellweger, al quale è mancato solo lo spunto finale per riuscire a superare i quarti di finale.
Doppietta svedese nella gara femminile con la vittoria di Jonna Sundling, davanti alla compagna di squadra Maja Dahlqvist. Terzo posto per Jessie Diggins. Federica Sanfilippo entra nella fase finale, ma si ferma ai quarti con il 25/o posto assoluto. Fuori nelle qualificazioni Cristina Pittin e Martina Bellini.

© www.sportrentino.it - strumenti per i siti sportivi - pagina creata in 1,094 sec.